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BLOG CREATIVETICO
DI ALESSIO SACCO
Nel BLOG di Creativetica® si possono leggere articoli che riguardano la "creativetica", i pensieri e le osservazioni fatte per arrivare a concepire il progetto, ma anche articoli che analizzano la società in cui viviamo, articoli che affrontano argomenti professionali inerenti il mondo della Creatività e della Comunicazione, in particolar modo il tema dell'intelligenza artificiale (I.A.).
Non mancano le considerazioni spirituali, filosofiche e religiose.
La mente umana è composta da una parte cosciente e consapevole ed una parte inconscia e inconsapevole. Chi ha studiato come me psicologia della comunicazione, sa bene di cosa sto parlando e di quali siano i risvolti sociali di questa natura umana, quando parliamo di comunicazione, marketing e creatività.
Chi ordina ad un'I.A. di generare un'immagine, non può definirsi "artista". Perché? Semplice: non è lui/lei ad eseguire l'opera.
Breve articolo sul trattamento economico dei lavori creativi
LE SEXY MADONNE GENERATE DALL'I.A.
Si dice spesso che "la tecnologia di per sè non è malvagia, ma può essere malvagio il come viene utilizzata". Pensiero limitato e relativo, che non tiene conto di tutte le variabili. Inoltre è un pensiero prometeista, che ripone nella tecnologia le speranze umane di potercela sempre fare in ogni situazione. Chi ha un briciolo di cultura dovrebbe già sentire puzza di zolfo!
Quest'anno celebro i miei primi 20 ANNI di Carriera
DUE ROBOT HANNO PARLATO DI COME SOSTITUIRANNO L’UOMO
Fino a ieri le immagini video potevano essere usate come prove documentali di fatti reali. Ma da quando esistono le tecnologie per la manipolazione dei video, una su tutte l’intelligenza artificiale, i video non sono più attendibili, e possono diventare addirittura pericolosi.
Stiamo entrando nell’era della realtà virtuale. Non come ce l’eravamo immaginata negli anni 90 col film Il Tagliaerbe, costituita da pixel e ambienti in 3D. Questa nuova realtà fittizia è ovunque intorno a noi, più simile a Matrix, in cui la realtà e l’inganno non saranno distinguibili.
Nessun ambiente lavorativo è intriso di discorsi che riguardano l'Intelligenza artificiale quanto quello in cui opero io. Nell'ambito della comunicazione, del marketing e della creatività, c'è un fermento esasperato sul tema. C'è davvero una corsa ad essere i primi e i più rapidi a trovare nuove applicazioni e nuove modalità di utilizzo e fruizione delle potenzialità delle intelligenze artificiali (o degli algoritmi generativi automatizzati).
Vedo la qualità delle realizzazioni generate con I.A. che migliorano da una settimana all'altra, e mi chiedo cosa riuscirà a realizzare tra 5 anni...! Ipotizzare un futuro più lontano mi spaventa.
Vedo che ormai ovunque nel mondo le agenzie di comunicazione si sono buttate ad usarla in svariati ambiti e per svariati compiti. In altri post ho spiegato il perché.
C'è un grande fermento ormai, intorno al tema dell'I.A. Nonostante il dibattito pubblico sia animato su vari canali, sia radiofonici che televisivi, con il contributo di studiosi di vario titolo che mettono in guardia dai possibili risvolti negativi delle intelligenze artificiali, il mercato del lavoro va avanti ignorando ogni allarme, dritto e spedito verso il precipizio!
Nei giorni scorsi mi sono iscritto ad un webinar, neologismo che definisce una video-lezione in diretta streaming sulla piattaforma web YouTube.
La video-lezione, organizzata da una scuola di narrativa e scrittura creativa professionale italiana, è andata in onda ieri seraPremetto che mancavano tutta una serie di presupposti metodologici fondamentali per rendere scientificamente valido il confronto, ad esempio mancava il principio di neutralità, dato che alla fine si è scoperto che il webinar aveva come scopo reale la promozione commerciale per vendere le iscrizioni ad un corso per imparare ad usare le intelligenze artificiali come strumento di lavoro.
Ma se ignoriamo tale problema, è interessante riportare il dibattito che si è sviluppato tra i partecipanti, me compreso, che l’ho animato parecchio con alcuni interventi che esporrò sotto.
